ANTICHI E MODERNI STUDIOSI F-O

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ANTICHI E MODERNI STUDIOSI

Dal Dizionario Enciclopedico: PARANORMALE

F – G – H – I – J – K – L – M – N - O

 

FERRARO Alfredo (n. 1916)

Pubblicista, laureato in fisica e parapsicologo con orientamento spiritualista. Ha studiato vari sensitivi fra cui Roberto Setti, di cui ha fotografato alcuni apporti in corso di materializzazione, ed ha appurato la genuinità di manifestazioni paranormali dovute a Gustavo A. Rol e a Uri Geller, anche se di quest’ultimo ha constatato alcune rozze frodi. Sostiene uno “Spiritismo Razionalistico”, avvicinato cioè razionalmente anche se non avvicinabile con metodi rigorosamente scientifici. Dirige la rivista “Sopravvivere, indagini e ipotesi”, da lui fondata. Opere: Spiritismo, illusione o realtà – 1979; Identificazione spiritica – 1979; Le sedute di Millesimo – 1985; Indifferente alla morte – 1988.

 

FINDLAY J. Arthur (1883 – 1959)

Magistrato, economista e metapsichista inglese, tra i principali esponenti dello spiritismo scientifico in Inghilterra, fondatore nel 1920, della Glasgow Society for Psychical Research. Come sperimentatore fece notevoli studi sulla voce diretta col medium John C. Sloan. Come teorico dello spiritismo, concepì l’universo come una gigantesca serie di vibrazioni che vanno dalle più basse, di ordine fisico, alle intermedie, di ordine eterico, alle più alte di ordine mentale: la coscienza individuale deriva dall’integrazione delle vibrazioni mentali con quelle fisiche. Dopo la morte, la mente interagisce con le vibrazioni eteriche mediante il corpo eterico. Opere principali: Ricerca sui fenomeni psichici – 1924; Sul limite dell’eterico – 1931; La rocca della verità – 1933.

 

FISK George William (1882 – 1972)

Fisico, sinologo e parapsicologo inglese, membro del Consiglio della Società per la Ricerca Psichica e curatore di molte pubblicazioni della Società stessa. Insieme con Donald James West ha condotto importanti esperimenti con Carte ESP e con carte orologio, in particolare per mettere in evidenza l’importanza del fattore emotivo nella percezione extrasensoriale. A questo scopo i due sperimentatori si valsero di speciali mazzi di carte con simboli erotici o di comuni carte ESP in cui i simboli croce e cerchio erano sostituiti rispettivamente da simboli sessuali maschili e femminili. Poterono così accertare che gli esperimenti condotti con questi simboli risultavano molto più significativi di quelli condotti con carte normali. Nel 1953, durante esperimenti con carte orologio, Fisk e West scoprirono per caso che i soggetti che si valsero di mazzi preparati dal Fisk davano risultati molto superiori a quelli dei soggetti che si valevano di mazzi preparati dal West. Nel 1958 i due sperimentatori ricevettero il premio McDougall per il loro studio “Esperimenti psicocinetici con un solo soggetto”, pubblicato in Parapsychology Newsletter novembre-dicembre 1957.

 

FLAMMARION Camille (1842 – 1925)

Astronomo francese, fondatore della Società Astronomica di Francia nel 1887. Compì molte ricerche telescopiche e redasse carte del pianeta Marte; fece notevoli studi sulla Luna, sulla rotazione dei corpi celesti, sulle stelle doppie, sugli aeroliti. Più che come scienziato egli è però noto come eminente volgarizzatore, che seppe rendere accessibile e piacevole ai profani la scienza astronomica. Con vari periodici da lui fondati e diretti (Annuaire Astronomique; Revue Mensuelle Astronomique; Cosmos), con le conferenze, ma soprattutto con un gran numero di opere contribuì alla diffusione della scienza con un indirizzo evoluzionistico, poi con orientamento spiritualistico. Nell’ultimo periodo della sua vita si occupò di ricerche psichiche e aderì al movimento spiritista. Più che uno sperimentatore fu un tenace e attento raccoglitore di casistica, di cui lasciò una vasta documentazione nelle sue opere. Fu membro, e presidente, nel 1923, della Società per la Ricerca Psichica di Londra.

Opere principali in questo campo: L’ignoto e i problemi psichici – 1900; Le forze naturali sconosciute – 1907; La morte e il suo mistero – 1920; Le case infestate – 1923.

 

FLOURNOY Theodore (1854 – 1920)

Psicologo svizzero, oriundo della Champagne; visse a Ginevra e fondò con E. Claparède gli Archives de Psychologie aperti a cultori della materia in vari paesi. Su tale rivista e in altre sedi pubblicò molti lavori anche poco ortodossi come quelli in materia di ipnosi, telepatia, metapsichica. Fu ordinario di Psicologia all’università di Ginevra. Si interessò ai fenomeni medianici che studiò con obiettiva serenità, rara per il suo tempo: pur contrario allo spiritismo, ne ammise la legittimità come ipotesi di lavoro. Riconobbe la realtà della telepatia, della chiaroveggenza, della precognizione e della psicocinesi. Nelle sue esperienze pretese sempre l’osservanza di precisi principi metodologici scientifici. Il suo nome è specialmente legato alle esperienze da lui lungamente condotte con la medium Hélène Smith (Cathèrine Elyse Müller), a partire dal 1894. Spiegò come casi di dissociazione psichica molti fenomeni da lei prodotti: ma confessò sinceramente di essere perplesso dinanzi alle precise notizie da lei date sull’antica storia dell’India e sulla sua conoscenza, sia pure parziale, del sanscrito. Delle sue esperienze con H. Smith egli diede relazione nella sua famosa opera: Dalle Indie al pianeta Marte – 1900. Altre opere degne di memoria furono: Metafisica e psicologia – 1890 e 1919; Nuove osservazioni su di un caso di sonnambulismo – 1902; Spiritismo e Psicologia – 1913 e 1971.

 

FODOR Nandor (1895 – 1966)

Psicanalista e parapsicologo ungherese, passato poi in Inghilterra, dove diresse l’International Institute for Psychical Research e studiò, fra l’altro, il caso di Nona nel 1936-38, e in America. Si è occupato in particolare dei fenomeni di Poltergeist e dei rapporti fra psicanalisi e parapsicologia. La sua opera più nota è L’Enciclopedia di scienza psichica – 1934-64, la prima del genere e rimasta classica, sebbene oggi alquanto invecchiata.

Altre opere: Storia del Poltergeist attraverso i secoli, in collaborazione con Hereward Carrington – 1953; Sulle tracce del Poltergeist – 1958; Le ossessioni della mente – 1960; La mente sopra lo spazio – 1962. Sebbene non spiritista, ha ammesso la legittimità dell’ipotesi spiritista.

 

FORWALD Haakon Gabriel (n. 1897)

Ingegnere elettrotecnico, inventore e parapsicologo svedese. A partire dal 1950 condusse importanti esperienze sulla psicocinesi col metodo quantitativo, e, nel 1959, ebbe il premio McDougall, insieme a J. G. Pratt, per il loro studio “ Conferma dell’effetto di piazzamento PK, pubblicato l’anno prima sul Journal of Parapsychology. Nei suoi esperimenti sugli aspetti fisici del bersaglio, notò che essi non influivano in modo apprezzabile sull’esperimento stesso. Ha ideato un metodo per misurare l’energia impiegata nello spostamento laterale dei dati negli esperimenti di psicocinesi, e costruito un apparecchio per le prove di piazzamento. Altri suoi scritti sul piazzamento sono apparsi sul Journal of Parapsychology nel 1967 e 1968 in collaborazione con R. A. McConnell. Nel 1970 ha pubblicato la monografia “Mente, materia e gravitazione”.

 

GELEY Gustave (1865 – 1924)

Medico e metapsichista francese di origine polacca, cominciò a interessarsi di fenomeni paranormali fin dagli ultimi anni del 1800. Durante la prima guerra mondiale strinse cordiale amicizia con il collega italiano Rocco Santoliquido, che lo chiamò a Parigi mentre era presidente della Commissione Sanitaria Interalleata e Delegato presso la Croce Rossa Internazionale. E a Parigi, per interessamento suo, dell’ingegnere Gabriel Delanne, del Santoliquido e dell’industriale vinicolo Jean Meyer , furono gettate le basi per la creazione di un’organizzazione per lo studio dei fenomeni metapsichici, che il Meyer accondiscese a finanziare munificamente. L’11 aprile 1919 nasceva così l’Institut Métapsychique International (IMI), il quale ebbe come primo presidente onorario il Richet, presidente effettivo il Santoliquido e direttore scientifico lo stesso Geley, a cui fu aggregato in seguito come vicedirettore il dott. Eugéne Osty. La sua attività scientifica nel nuovo incarico iniziò subito con gli studi e le esperienze con il grande medium polacco Franek Kluski, il quale produceva notevoli fenomeni di materializzazione e di levitazione. Tra il 1922 e il 1923, Geley compì molte esperienze con un altro medium polacco, Jean Guzik, che produceva materializzazioni di volti umani e di animali. A seguito della sperimentazione condotta con Guzik fu redatto il cosiddetto “Manifesto dei trentaquattro”. Condusse nel contempo anche molti esperimenti con il grandissimo veggente, anch’egli polacco, Stephan Ossowiecki. Da altre esperienze, effettuate in Polonia, egli ricavò una serie di calchi su paraffina che costituivano la prova tangibile della realtà delle manifestazioni di materializzazione del medium. Nel luglio del 1924 il Geley si disponeva a tornare in Francia e il giorno 14 saliva su un aereo di linea diretto a Parigi. Pare che il pilota, informato dell’esistenza dei famosi calchi ed estremamente superstizioso, si rifiutasse di partire col Geley a bordo. Lo studioso fu quindi costretto a scendere e a noleggiare un aereo privato che, appena decollato da Varsavia, precipitò al suolo, provocando la morte dello studioso e del pilota. La sua morte violenta fu più volte preconizzata, nel corso di due anni e in ripetute sedute, al dott. Osty dalla sensitiva Madame Peyroutet e una volta anche allo stesso Geley da Pascal Forthuny andato espressamente a visitarlo nella primavera del 1924. Geley era convinto dell’esistenza nell’universo di energie psichiche in continua circolazione e tali da influenzare l’intero complesso degli psichismi dei viventi e dei perispiriti dei disincarnati. Tali energie erano, secondo lui, in continuo contatto con l’inconscio umano, che da esse risultava perciò condizionato in un universale fenomeno biologico. Tale teoria ricevette il nome di “psicodinamismo superiore”.

Opere principali: Saggio di visione generale e di interpretazione sintetica dello spiritismo – 1897; L’essere subcosciente – 1899; Monismo, idealismo e palingenesi – 1912; La fisiologia detta sopranormale e i fenomeni di ideoplastia – 1918; Dall’inconscio al conscio – 1919; L’ectoplasma e la chiaroveggenza – 1924.

 

GIBIER Paul ( 1851 – 1900 )

Scienziato francese, direttore del Pasteur Institute di New York, uno dei primi studiosi, in Francia, dei fenomeni di materializzazione e dei fenomeni fisici in genere. Cominciò ad interessarsi di queste manifestazioni nel 1885, quando scoprì una medium eccezionale nella signora Salmon (Carrie Sawyer), che fu da lui studiata per dieci anni. Le materializzazioni della Salmon erano notevoli e, secondo le descrizioni del Gibier, inoppugnabili.

Il Gibier sperimentò anche con il medium Slade, ottenendo imponenti movimenti di tavolini e apporti di frammenti di ardesia. Stava per partire con la Salmon per un giro in Inghilterra, Francia e Egitto, quando fu travolto e ucciso da un cavallo in fuga: la notte precedente aveva sognato la sciagura.

Opere principali: Lo spiritismo o fachirismo occidentale – 1866; Analisi delle cose – 1890.

 

GIOVETTI Paola (n. 1938)

Parapsicologa; laureata in lettere, ha insegnato per diversi anni dedicandosi poi all’attività di ricercatrice e divulgatrice nel campo del paranormale. Ha compiuto numerose inchieste da cui sono nati altrettanti libri: Qualcuno è tornato – 1981; Arte medianica – 1982; Viaggi senza corpo – 1983; I guaritori di campagna – 1984; Inchiesta sul paradiso – 1986. Numerosi i suoi articoli su riviste specializzate e non. Collabora anche con la RAI-TV e, nel 1985, ha diretto la serie di trasmissioni televisive “Mister O” suscitando un vivo interesse nel pubblico.

Altre opere: Medium, veggenti e guaritori – 1984; I messaggi della speranza – 1987; Dizionario del mistero – 1987; I misteri intorno a noi -1988; Angeli – 1989; I fenomeni del paranormale – 1990; Lo spiritismo – 2000.

 

GURNEY Edmund (1847 – 1888)

Parapsicologo inglese, tra i fondatori della Società per la Ricerca Psichica e segretario di essa nel 1883. Diresse il Journal e i Proceedings della Società dal 1886 alla sua morte. Studioso di letterature classiche, di musica e di medicina, non si dedicò mai ad una professione precisa e , a partire dal 1874, l’unica sua vera attività fu quella di indagare sui fenomeni di telepatia e di ipnotismo, nei quali divenne un’autorità riconosciuta. Fu il principale estensore dell’opera “I fantasmi dei viventi, 1886”, scritta in collaborazione col Myers e il Podmore.

Dopo aver assistito, per incitamento del Myers, a un grande numero di sedute spiritiche fra il 1874 e il 1878, raggiungendo una notevole competenza in questo campo, si convinse che i fenomeni dovevano essere studiati sistematicamente e scientificamente, e nel 1883, dopo la fondazione della SPR, promosse col Myers un’inchiesta tra il pubblico inglese sui casi di telepatia visiva e uditiva negli ultimi dieci anni. Vi furono 5705 risposte, tra le quali si poterono scegliere, come casi indubbi, solo 63 fenomeni telepatici uditivi e 23 visivi, sufficienti tuttavia per escludere il semplice caso.

Insieme con il suo collega di ricerca, il Gurney considerò questi fenomeni come un particolare tipo di allucinazione da loro detta veridica in quanto ad essa rispondeva un fatto reale, ma, con questa interpretazione, non poterono spiegare i casi in cui l’allucinazione visiva o uditiva veniva percepita anche da terze persone. Quanto ai casi in cui veniva annunciata per telepatia visiva o uditiva una morte, presuppose che la comunicazione provenisse dall’agente ancora in vita e che il percipiente potesse divenire cosciente dell’annuncio fino a dodici ore dopo la morte dell’agente. Dopo la sua morte un’entità che si presentava col suo nome si manifestò attraverso la medium Piper.

 

HARE Robert (1781 – 1858)

Medico e chimico americano, professore emerito di Chimica all’università di Pennsylvania. All’inizio degli anni Cinquanta, quando esplose in America il movimento spiritista, egli, già settantenne, considerò suo dovere mettere in guardia il pubblico americano da quella che considerava una folle illusione. Incominciò dunque le investigazioni e ideò alcuni ingegnosi apparecchi per controllare i fenomeni ottenuti dai medium. Uno di questi apparecchi era un primo modello della “bilancia di Crookes”. I risultati di questi esperimenti, con grande sorpresa dello sperimentatore, furono positivi e lo convinsero della realtà dei fenomeni trasformandolo in un fervido spiritismo. Diede relazione dei risultati ottenuti nel suo libro “Investigazione sperimentale sulla manifestazione spiritica” – 1855.

 

HODGSON Richard (1855 – 1905)

Australiano di origine, laureato in lettere e in legge, si dedicò soprattutto, fin dalla gioventù, allo studio dei fenomeni paranormali. Passato in Inghilterra nel 1878, fu tra i primi membri della Società per la Ricerca Psichica, di cui divenne il più famoso e severo investigatore. Nel 1884 fu inviato in India con il comitato della SPR incaricato di esaminare i fenomeni della signora Blavatsky, fondatrice della teosofia. Dopo aver trascorso alcuni mesi a Madras, dichiarò che tutto l’insieme dei fenomeni era frutto di impostura, cosa che, data la celebrità della Blavatsky, fece un’impressione enorme e assicurò la sua fama.

Nel 1886, in collaborazione con S. J. Davy, fece una serie di finte sedute in cui tutti i fenomeni, che si svolgevano dinanzi ad un pubblico non preparato, erano truccati. Egli dimostrò così che i presenti non solo accettavano le manifestazioni come genuine, ma davano versioni singolarmente diverse di ciò che avevano veduto: in tal modo volle infirmare il valore di tutte le relazioni date da testimoni inesperti.

Nel 1887 fu inviato in America come segretario della Società Americana per la Ricerca Psichica (ASPR), e qui ebbe i primi contatti con la signora Piper, che era allora studiata da William James. Hodgson rimase sempre più impressionato dai fenomeni psichici della Piper. Cominciò col farla seguire attentamente da un investigatore privato per accertarsi che non si procurasse per qualche via normale le notizie che dava popi attraverso le entità spiritiche da lei impersonate; ma quando una fanciulla da lui amata in Australia si manifestò attraverso la Piper annunciandogli la propria morte, l’investigatore, rimase profondamente colpito, e nella sua seconda relazione, pubblicata nei Proceedings della SPR (vol. XIII – 1897) affermò: “Attualmente non posso avere dubbi che i principali comunicanti… siano effettivamente le personalità che sostengono di essere”. Dopo la sua morte una entità col suo nome si manifestò alla medium Holland, in Inghilterra, e alla Piper. William James dichiarò di non potere escludere che provenissero dal vero Hodgson ma che in essi non trovava una prova decisiva.

 

HYSLOP James Hervey (1854 – 1920)

Psicologo e filosofo americano, professore di logica ed etica alla Columbia University. Nel 1888, quasi per caso, ebbe una seduta con la signora Piper e ne riportò una profonda impressione. La Piper gli fece avere messaggi di suo padre, da sua moglie e da altri membri defunti della sua famiglia, rappresentando le varie personalità con tanta efficacia e fornendogli in tale abbondanza notizie a lui ignote e riconosciute poi esatte, da fargli accogliere senz’altro la teoria spiritista. Nel 1904 organizzò l’American Society for Psychical Research, ASPR. Fu il maggiore rappresentante americano dello spiritismo scientifico, ricercatore e sperimentatore infaticabile.

Dopo aver condotto numerosi studi sulle personalità alternanti, giunse alla conclusione che, per lo meno in molti casi, questo fenomeno è dovuto a possessione spiritica. Dopo la sua morte, una personalità medianica che si presentava col suo nome si manifestò più volte attraverso vari medium.

Opere principali: Confini della ricerca psichica – 1906; Enigmi della ricerca psichica – 1906; Ricerca psichica e sopravvivenza – 1914; La vita dopo la morte – 1918; Contatti con l’altro mondo – 1919.

 

IMODA Enrico (m. 1911)

Medico, noto soprattutto per aver scoperto le eccezionali possibilità medianiche di Linda Gazzera: fenomeni telecinetici, luminosi e straordinarie materializzazioni sia di parti del corpo umano, sia di intere figure di defunti, in genere donne. Sperimentò a Torino con la Gazzera dal 1901 alla sua morte, organizzando ottime sedute di materializzazione e formando una raccolta di fotografie che sono tra le più chiare e suggestive dell’intera casistica metapsichica e spiritica. Lavorò in tal senso anche con C. Richet, A. von Schrenk-Notzing e G. De Fontenay. Finora nessuno, tranne il Tocquet, ha posto in dubbio l’autenticità dei suoi reperti fotografici.

Opere principali: Fotografie di fantasmi – 1912; La medium Linda Gazzera (in Luce e Ombra, 1912).

 

INARDI Massimo (1927 – 1993)

Medico e parapsicologo. Socio fondatore del Centro Studi Parapsicologici di Bologna ( CSP ). Ha partecipato ai due corsi propedeutici tenuti all’università di Bologna e di Firenze, sotto l’egida del CSP. Balzato prepotentemente agli onori della cronaca dopo la sua partecipazione alla trasmissione televisiva “Rischiatutto”, per la sua prodigiosa memoria e cultura, ha scritto diversi volumi a divulgazione parapsicologica: L’ignoto in noi – 1973; Il Romanzo della Parapsicologia – 1974; Dimensioni sconosciute – 1975; Parapsicologia, realtà contestata – 1981, in collaborazione con Giovanni Iannuzzo.

 

JAMES William (1842 – 1910)

Filosofo e psicologo americano, professore all’università di Harvard, presidente della Società per la Ricerca Psichica di Londra nel 1894-95, uno dei fondatori della Società Americana per la Ricerca Psichica. Come filosofo è considerato il più significativo e forse il maggiore rappresentante del pensiero americano e il principale teorico del pragmatismo, la dottrina che nega la possibilità di conoscere la verità: un pensiero può essere considerato vero solo se le conseguenze pratiche che ne derivano si inseriscono efficacemente nella realtà sociale. Nel 1885 la signora Gibbins, sua suocera, partecipò ad una seduta con la famosa medium Piper, e ne riportò un’impressione così profonda che il James, soprattutto per ridarle la tranquillità, volle assistere personalmente ai fenomeni. La Piper diede notizie così particolareggiate sulla famiglia della signora James e sui membri defunti di essa, che lo studioso concluse che doveva essere dotata di straordinari poteri. Dopo 18 mesi di esperienze non ebbe più dubbi sulle facoltà paranormali della medium.

Cercò di spiegare questi fenomeni avanzando l’ipotesi dell’esistenza di una “ coscienza cosmica “, grazie alla quale tutti gli uomini sarebbero a reciproco contatto al pari di isole che affiorano distinte dalla superficie del mare rimanendo però a contatto nel profondo, e di un “ serbatoio cosmico “, ossia una zona psichica nella quale permangono i ricordi, o tracce, di tutto ciò che avviene ed è avvenuto. Le facoltà medianiche consisterebbero nella capacità dei medium di attingere dalla coscienza cosmica i pensieri dei viventi e, dal serbatoio cosmico, le notizie sulle vicende e le idee dei defunti. I suoi scritti di metapsichica, sparsi nei Proceedings della SPR e della ASPR, furono raccolti e tradotti in francese da E. Durandeau col titolo “ Studi e riflessioni di uno psichista – 1924.

 

KARDEC Allan (Hippolyte Léon Denizard Rivail, 1804 – 1869)

Dopo 50 anni di vita privata, in parte dedicati agli studi in Svizzera e alla pedagogia pestalozziana, Allan Kardec prese vigorosamente in pugno le sorti del nascente e già dilagante spiritismo francese. Codificò quindi lo spiritismo erigendone la dottrina, dopo averne tratto sinteticamente i principi da comunicazioni spiritiche. Nel suo arduo compito pare che il Kardec fosse aiutato dallo spirito “Z” (o Zéphir) che gli confidò, tra l’altro, di essere vissuto con lui al tempo della Gallia, quando il Rivail si chiamava appunto Allan Kardec. Per completare quello che sarà il testo-bibbia dello spiritismo, il famoso e diffusissimo “Libro degli spiriti”. A. Kardec proseguì nei suoi incontri medianici con gli “spiriti”. Notevole, nella fase di elaborazione del libro, per il suo intervento non richiesto, l’aiuto dato estemporaneamente al Kardec dallo “Spirito di Verità” che collaborò correggendo o integrando il suo lavoro. Il libro degli spiriti vide la luce il 18 aprile 1857 ed è strutturato come un dialogo sistematico con le entità disincarnate. Il grosso volume è suddiviso in quattro parti: Cause prime, Mondo degli Spiriti, Leggi morali, Speranze e conforti, più una conclusione critica e dialettica dello stesso Kardec.

Nel gennaio del 1858, il Kardec fece uscire il primo numero del periodico “La Revue Spirite”. Il 19 aprile dello stesso anno, un gruppo di amici del Kardec fondò la “Società di Studi Spiritici” di Parigi che ottenne il favore dell’imperatore Napoleone III e che ebbe tra i suoi membri anche il Flammarion.

Il Kardec fu indubbiamente un riformatore: sotto la guida dei suoi “spiriti”, e anticipando una visione del mondo propria del nostro tempo, condannò l’austerità, l’ascetismo, la rinuncia, mentre la sua morale non teneva in considerazione la cosiddetta purezza. Fu anche un femminista dichiarando che “l’intelligenza non ha sesso”. Le teorie del Kardec furono diffuse in Inghilterra da Anna Blackwell, e hanno milioni di seguaci in Brasile dove lo spiritismo kardechiano è quasi una religione nazionale.

Allan Kardec morì improvvisamente d’infarto il 31 marzo 1869, soccorso inutilmente dall’amico Gabriel Delanne.

Altre opere principali: Il libro dei medium – 1864; Il vangelo secondo lo spiritismo, in due volumi – 1864; Il Cielo e l’Inferno – 1865; La Genesi, i miracoli e le predizioni secondo lo spiritismo – 1868; Che cos’è lo spiritismo.

 

KIRLIAN Semion Davidovich e Valentina

Coniugi russi di Krasnodar, giunti a notorietà dopo il 1950 per una scoperta, fatta quasi casualmente, da Semion Davidovich, elettrotecnico di professione, il quale, già dal 1939, riparando un apparecchio elettroterapeutico, notò i curiosi effetti provocati da una scarica elettrica su carta fotografica quando vi era interposto un oggetto qualsiasi. Poiché questi effetti apparivano più evidenti quando era presente anche la moglie del Kirlian, i due continuarono insieme gli esperimenti, che presto furono ripresi da studiosi russi, americani ed europei. Il Kirlian fu ilprimo a costruire la “camera” che da lui prende il nome, corredandola anche di apparecchiature ottiche, che in seguito vennero perfezionate.

 

KRIPPNER Stanley (n. 1932)

Psicologo e parapsicologo americano, direttore di ricerca al Maimonides Medical Center di Brooklyn e coordinatore dei piani di ricerca all’Humanistic Psychology Institute di San Francisco. Nel campo della parapsicologia si interessa particolarmente ai rapporti fra sensitività e personalità, ai fenomeni di Poltergeist, alla telepatia del sogno e durante gli stati alterati di coscienza.

Opere principali: L’aura Kirlian – 1974 con D. Rubin; Il canto della sirena: odissea parapsicologica – 1975; I regni della guarigione – 1976, con A. Villoldo; Le energie della coscienza – 1975, oltre a numerosissimi articoli su riviste specializzate.

 

LARKIN John

Medico americano, tra i pionieri dello spiritismo. Verso il 1837 cominciò a condurre esperienze sul magnetismo animale a scopo terapeutico, servendosi di soggetti in stato sonnambolico, e non tardò ad accorgersi che i suoi soggetti non solo si dimostravano capaci di diagnosi, prognosi e prescrizioni efficaci per la cura dei suoi malati, ma giungevano a dare notizie esatte sul loro passato e a fare previsioni sul loro futuro. Nel 1844 potè disporre di un soggetto eccezionale, la sua giovane domestica Mary Jane, la quale, magnetizzata, faceva minute diagnosi delle malattie più complesse e ne indicava la cura. Presto si aggiunsero altri fenomeni: colpi che risuonavano sui mobili e sulle pareti e comunicazioni che la ragazza faceva per automatismo parlante e durante le quali si vedeva circondata da singolari personalità. Seguirono fenomeni di apporto come quello di un ferro da stiro proveniente dalla cucina che cadde nella stanza della domestica mentre tutte le porte erano chiuse e fu poi riportato al suo posto. La fame di questi fatti si diffuse nella cittadina di Wrentham (Massachusetts), dove il medico viveva, suscitando una generale ostilità per le sue “stregonerie”: gli era particolarmente contrario un pastore, il reverendo Thatcher, che spingeva il popolo contro di lui. Il Larkin invitò allora il pastore a trascorrere una settimana in casa sua per rendersi conto di quello che avveniva, l’altro accettò e rimase così convinto della realtà dei fenomeni da scrivere ai suoi colleghi della regione di avere la certezza che i fenomeni erano di origine soprannaturale.

Questa dichiarazione ebbe il solo risultato di suscitare contro il medico un vero processo legale. Mary Jane fu condannata a due mesi di prigione come colpevole di negromanzia, e il Larkin fu espulso dalla chiesa a cui apparteneva. Nel 1847, lo sfortunato medico perdeva la moglie e, per trovare conforto, riprendeva le sedute con Mary Jane ottenendo numerose manifestazioni della defunta, che valsero a convincere molti dei suoi stessi nemici. Tutto ciò avveniva un anno prima dei famosi fenomeni di Hydesville: era un vero preannuncio di una fenomenologia che stava per imporsi.

 

LODGE Sir Oliver Joseph (1851 – 1940)

Fisico inglese, docente all’università di Liverpool dal 1881 al 1890 e rettore dell’università di Birmingham dal 1900 al 1919, membro della Royal Society e presidente della Società per la Ricerca Psichica nel 1901-04 e nel 1932. Importanti le sue ricerche nel campo dell’elettricità, termoelettricità e conduttività termica, inventò la valvola che porta il suo nome.

Cominciò ad occuparsi dei fenomeni paranormali nel 1884 facendo esperienze sulla telepatia. Nel 1889, quando la signora Piper fu chiamata in Inghilterra dalla S.P.R., il Lodge fu tra gli sperimentatori più appassionati e si convinse non solo della genuinità delle manifestazioni ma anche del loro carattere spiritico.

Verso il 1894 attrassero la sua attenzione i fenomeni fisici di Eusapia Paladino, ai quali assistette in Francia, in casa del prof. Richet. “Quali che siano le cause dei fenomeni”, scrisse sul Journal della SPR, “sono costretto ad ammetterne la realtà: nella mia mente non vi è spazio per alcuna possibilità di dubbio”. Tuttavia solo nel 1908 egli fece esplicita dichiarazione della sua adesione alle teorie spiritiste, affermando la sua certezza di avere parlato, attraverso la Piper, con amici defunti, in particolare Frederick Myers. In questa certezza fu confermato da una serie di fenomeni che si collegavano intorno alla morte, in guerra, di suo figlio Raymond nel 1915. Questa morte gli fu preannunciata, attraverso la Piper l’8 agosto 1915 nel cosiddetto messaggio del Fauno.

Dalle sue esperienze derivò un sistema scientifico-filosofico che espose nella sua ultima opera e secondo il quale la realtà viene considerata come un complesso di energie psichiche che si esprimono attraverso la materia, pur essendo indipendenti da essa. Queste energie proverrebbero da uno spirito universale che tutto dirige secondo suoi particolari fini.

Il Lodge viene considerato il caposcuola dello spiritismo scientifico britannico e uno dei maggiori esponenti di questo orientamento. Opere principali in questo campo: Vita e materia – 1905; Scienza e religione – 1905; L’uomo e l’universo – 1908; La sopravvivenza dell’uomo – 1908;Ragione e fede – 1910; Raymond, o vita e morte – 1916; Evoluzione e creazione – 1926; La scienza e il progresso umano – 1927; Idee scientifiche moderne – 1927; Perché credo nell’immortalità personale – 1928; Oltre la fisica – 1930; La realtà di un mondo spirituale – 1930; Certezza della sopravvivenza – 1930; La mia filosofia – 1933.

 

LOMBROSO Cesare (1835 – 1909)

Psichiatra e antropologo italiano, ordinario di medicina legale e poi di psichiatria e di antropologia criminale all’università di Torino. Partendo da una concezione materialistica dell’uomo, considerò la delinquenza come conseguenza di anomalie fisiche e il delinquente come un particolare tipo antropologico, fondando così l’antropologia criminale.

Di fronte ai fenomeni dello spiritismo fu decisamente scettico fino al 1891, quando, cedendo infine agli inviti fattigli anche attraverso la stampa da Ercole Chiaia, accettò di assistere ad una seduta con Eusapia Paladino. Ne rimase così impressionato da scrivere: “Sono confuso e spiacente di avere combattuto con tanta ostinazione la possibilità dei fatti cosiddetti spiritici. Dico i fatti perché sono ancora contrario alla teoria. Ma i fatti esistono, e io mi vanto di essere schiavo dei fatti”.

Nel 1892, le famose sedute di Milano, sempre con la Paladino, lo confermarono nella sua convinzione inducendolo a insistere nelle ricerche, specialmente sui fenomeni di telepatia, di cui, a partire dal 1896, diede relazioni nell’Archivio di Psichiatria. A poco a poco si avvicinò allo spiritismo fino ad accettarne la teoria, e pubblicò i risultati delle sue ricerche, contro il parere dei suoi amici, nell’opera “Ricerche sui fenomeni ipnotici e spiritici" – 1909.

 

MACKENZIE William (1877 – 1970)

Biologo, filosofo e parapsicologo inglese, nato e vissuto per lo più in Italia, docente di filosofia biologica nell’università di Ginevra dal 1939 al 1945, presidente onorario della Società Italiana di Parapsicologia, membro onorario dell’Institut Métapsychique International di Parigi. Raggiunse la notorietà fra il 1912 e il 1914 in seguito agli studi condotti, insieme col Claparéde, il Maeterlink e l’Assagioli, sui famosi cavalli di Elberfeld. Sperimentò poi con la maggior parte dei sensitivi e medium europei tra il 1915 e il 1950.

Contrario allo spiritismo, il Mackenzie considerò la realtà vivente in una concezione dualistica in cui interagiscono uno spirito universale, coincidente eticamente con l’idea di bene, e una materia universale che corrisponde eticamente all’idea di male. Dallo spirito universale derivano psichismi più ristretti, della specie, del gruppo, dell’individuo; e dalla materia le varie sostanze inorganiche e organiche. L’attività dello spirito si rivela tanto più evidentemente quanto più vaste sono le sue manifestazioni nel gruppo, nella specie, nell’universo: in altre parole quanto più lo spirito ci si presenta come psichismo collettivo o polipsichismo. Tutte le grandi vicende dell’umanità sono guidate da psichismi collettivi, che si affermano nelle religioni, nelle arti, nelle scienze, in tutto il complesso della civiltà. I grandi personaggi non sono di per sé creatori di grandi forme di civiltà ma sono piuttosto dei medium che interpretano e comunicano le finalità proprie di quell’intelligenza superiore che è l’anima collettiva del loro gruppo: “La natura ci offre ogni giorno lo spettacolo di una sola e immensa seduta medianica”.

Opere principali: Alle fonti della vita – 1912; Nuove rivelazioni della psiche animale – 1914; Significato bio-filosofico della guerra – 1915; Metapsichica moderna – 1923; Presentazione del supernormale – 1951; Le grandi avventure spirituali – 1967.

 

MARABINI Enrico (n. 1923)

Medico, specialista in Ostetricia e Ginecologia. Nel 1953, unitamente al dott. A. Buscaroli e al dott. P. Cassoli, fondò a Bologna il Centro di Studi Parapsicologici. Si è interessato dell’aspetto sperimentale della ricerca parapsicologica e del problema del “metodo” nell’indagine qualitativa e quantitativa. Mentre ha ottenuto conferme della realtà della fenomenologia parapsichica, non ha mai incontrato casi probanti la medianità fisica. Importante il suo studio sul Sogno paragnosico per il metodo di analisi psicologica da lui suggerito. E’ stato uno dei pochi parapsicologi italiani a considerare criticamente lo studio quantitativo dell’ESP, esprimendo su tale metodologia varie riserve sia a livello teoretico che sperimentale. Nel 1975 ha reso pubblica una sua teoria sull’origine della vita, riconoscendone la causa in una “energia bio-organizzante” (EBO), differenziabile da ogni altra energia oggi nota .

Fra i suoi numerosi scritti ricordiamo: La telepatia (in Metapsichica 1, 2, 3, 4) – 1953; Il metodo scientifico in parapsicologia (in Boll. Soc. It. Parap. Luglio-dicembre) – 1957; Il metodo quantitativo in Parapsicologia (in Uomini e Idee) – 1960; A proposito di guaritori-chirurghi (Metapsichica II-IV) – 1971; Psi e sogno (Metapsichica II-IV) – 1974; Questioni di metodo in parapsicologia (in Rass. Ital. Ric. Psic. 1, 2, 3) – 1971; Parapsicologia oggi – 1974.

 

McDOUGALL William (1871 – 1938)

Grande psicologo inglese. Divenne membro della Società per la Ricerca Psichica di Londra nel 1901, mentre era professore di psicologia a Oxford. Nel 1920 fu chiamato a dirigere l’Istituto di Psicologia nell’università di Harvard a Boston e in quello stesso anno fu eletto presidente della Società Americana per la Ricerca Psichica. Fondò a Boston una locale Società per la ricerca psichica, di cui fu presidente fino al 1927, quando venne chiamato a dirigere la Facoltà di Psicologia della Duke University di Durham, nel North Carolina.

Durante la sua permanenza a Harvard, McDougall si adoperò con ogni mezzo perché la parapsicologia fosse accettata e i suoi studi scientifici fossero inclusi nell’ambiente accademico, pur ottenendo scarsissimo successo. Al suo arrivo a Durham, riorganizzò la facoltà di psicologia, concependo il progetto di creare una sezione di parapsicologia che esercitasse funzione direzionale per i lavori negli Stati Uniti in quel campo. La sua venuta a Durham coincise con quella di J. B. Rhine, al quale McDougall, che lo stimava molto tra tutti i suoi allievi, affidò il compito di continuare gli studi e le ricerche in parapsicologia. Curò che nel suo Istituto fossero condotte tutte le ricerche possibili, sia statistico-quantitative sia qualitative, su soggetti dotati, e fece in modo che esse avessero opportuna pubblicazione e diffusione. Suo merito indiscutibile fu quello di avere incoraggiato la creazione del Parapsycology Laboratory, ormai da tutto il mondo soprannominato “The Lab”.

 

McKENZIE James Hewat (1869 – 1929)

Ingegnere inglese, fra i principali rappresentanti, in Inghilterra, dello spiritismo scientifico. Cominciò ad interessarsi alla fenomenologia paranormale nel 1900, studiando particolarmente i fenomeni psichici nella convinzione che solo essi potevano dare una prova della sopravvivenza. Nel 1915 iniziò una serie di conferenze nelle quali sostenne l’esistenza di una vita ultraterrena e che gli procurarono una vasta popolarità. Fra il 1917 e il 1920 viaggiò negli Stati Uniti per studiare i principali medium a fenomenologia psichica , e, tornato in Inghilterra, fondò con sua moglie, il British College of Psychic Science, come centro di ricerca psichica. Nel 1922 fondò il periodico Psychic Science e viaggiò in Europa per conoscere i migliori medium europei. Fu un ottimo educatore di medium quali Eileen Garrett, che trovò in lui il suo vero maestro, e la signora Leonard. Dopo la sua morte il College continuò la sua attività sotto la presidenza di A. C. Doyle finchè nel 1939, fu assorbito dall’International Institute of Psychic Research, che ebbe vita fino al 1946. Il nome di College of Psychic Science fu assunto, dieci anni dopo, nel 1956, dalla London Spiritualist Alliance. Opera principale: Comunicazioni spiritiche, teoria e pratica – 1918.

 

MENGOLI Ettore (1905 – 1981)

Ingegnere navale e studioso di fenomeni paranormali. Fu tra i fondatori della Associazione Italiana Scientifica di Metapsichica (AISM), della quale ricoprì la carica di Presidente dal 1958 al 1974. E’ stato direttore della rivista Metapsichica, della quale curò la rinascita, in collaborazione col CSP di Bologna. Come direttore della rivista ha tenuto un vasto e intensissimo scambio di relazioni con studiosi e società parapsicologiche straniere e ha organizzato molte Riunioni nazionali e Congressi Internazionali di metapsichica, sia a Milano sia a Genova. E’ stato più volte insignito del Premio della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la Cultura.

 

MONTANDON Raoul (1877 – 1950)

Etnologo e paleontologo svizzero, dottore Honoris causa all’università di Ginevra, allievo del Kardec, dedicò la maggior parte della sua attività alla causa dello spiritismo, di cui fu uno dei maggiori esponenti. Fu presidente della Societé d’Etudes Psychiques de Genève e della Fèdération Genévoise des Societés Savantes. Portato alla ricerca storica, raccolse nelle sue opere un’abbondante casistica che, insieme a quella del Bozzano, può costituire ancora oggi una base di studio preliminare.

Opere principali: Le radiazioni umane – 1927; La fotografia trascendentale – 1936; La morte, questa sconosciuta – 1942; Dalla bestia all’uomo – 1943; Messaggi dell’aldilà – 1944; Forme materializzate – 1946.

 

MORSELLI Enrico (1852 – 1929)

Notissimo neuropsichiatra italiano, ordinario all’università di Genova e direttore del locale Ospedale Psichiatrico, nonché di un’importante clinica genovese. Convinto seguace della scuola materialista e contrario alla realtà dei fenomeni paranormali, si convinse della loro realtà dopo aver assistito a una serie di sedute con Eusapia Palladino presso il Circolo Minerva di Genova. Nel periodo a cavallo fra l’Ottocento e il Novecento, fu tra i più attenti osservatori e tra i più accurati studiosi del paranormale, pur non convincendosi mai della realtà dell’ipotesi spiritica. Tenne con la Palladino cicli di esperienze che si svolsero fra il 1901 e il 1902 a Torino e tra il 1906 e il 1907 a Genova. Nella sua opera fondamentale in campo paranormale: Psicologia e spiritismo, impressioni e note critiche sui fenomeni medianici di Eusapia Paladino – 1908, due volumi per complessive mille pagine, tentò di elaborare e di esporre criticamente una serie di teorie interpretative sulla fenomenologia medianica e che ancora oggi costituiscono uno degli sforzi più ampi e completi per tracciare una visione d’insieme della fenomenologia paranormale e delle sue cause.

 

MURPHY Gardner (1890 – 1979)

Psicologo americano, ordinario di Psicologia alla Columbia University di New York e di parapsicologia all’università di Topeka nel Kansas. Fu presidente della Società per la Ricerca Psichica nel 1949 e della Società Americana per la Ricerca Psichica nel 1962. E’ stato uno dei più importanti studiosi contemporanei di parapsicologia. D’accordo con René Warcollier dell’IMI di Parigi, fra il 1923 e il 1925, sperimentò la trasmissione o comunicazione telepatica fra New York e Parigi e viceversa in un ciclo che si svolse per un totale di 35 sedute. Si ebbero cinque successi su quindici sedute fra New York e Parigi, pari ad una media del 33,3% e cinque successi su venti sedute fra Parigi e New York, pari a una media del 25%. Compì notevoli ed accurati studi sulla chiaroveggenza, sulla precognizione, sulle allucinazioni, sui fantasmi dei viventi e sulla sopravvivenza. Sua è la cosiddetta “teoria interpersonale” secondo la quale nei fenomeni di telepatia, chiaroveggenza e precognizione, soggetto e sperimentatore vengono a formare un tutto unico che darebbe origine al fatto paranormale. Nei riguardi dell’ipotesi spiritica si comportò in maniera serena, considerandola legittima come ipotesi di lavoro, pur non ritenendola scientificamente dimostrabile. Fu eletto presidente del Congresso Internazionale di Utrecht del 1953.

Opere principali: Potenzialità umane – 1958; Sfida della ricerca psichica – 1961; Sommario di psicologia – 1957.

 

MURRAY George Gilbert Aime (1866 – 1957)

Professore di greco all’università di Oxford, fu anche uno dei maggiori studiosi inglesi del paranormale e, in particolare, della telepatia. Fu presidente della Società per la Ricerca Psichica nel 1915-16 e nel 1952.

Si accorse per caso, giocando con i propri bambini, di possedere lui stesso notevolissime doti telepatiche.Cominciò dunque a sperimentare seriamente con i membri della propria famiglia, fra i quali la figlia fungeva da agente principale trasmettendo immagini o episodi di romanzi: il Murray ripeteva questi episodi citando anche il libro da cui erano stati tratti e il nome del suo autore. Questi esperimenti furono descritti nei Proceedings della SPR dalla signora Verral nel 1916 e dalla signora Sidwick nel 1923: quest’ultima li definì “ forse i più importanti giunti a conoscenza della Società”. Grazie ad essi il Freud rimase convinto della realtà della telepatia.

 

MYERS Frederick William henry (1843 – 1901)

Uno dei maggiori esponenti dello studio scientifico del paranormale e probabilmente il maggior teorico in questo campo. Grecista e latinista di fama, letterato e poeta. Nel 1869, un lungo colloquio avuto con il prof. Henry Sidgwick durante una passeggiata notturna, lo interessò ai fenomeni detti allora dello spiritismo; nel 1882 fu tra i fondatori della Società per la Ricerca Psichica, di cui nel 1900 fu nominato presidente. Si dedicò dapprima, con E. Gurney, ai fenomeni di telepatia, coniando lui stesso questa parola nel 1882, e, col Sidgwick, a quelli di ipnotismo e chiaroveggenza. Nel 1883, col Gurney e il Podmore, promosse una pubblica inchiesta sulle manifestazioni telepatiche spontanee raccogliendo 5705 casi sulla cui base nacque l’opera classica “I fantasmi dei viventi”.

Fu sempre piuttosto un teorico che uno sperimentatore. Di fronte ai fenomeni di carattere fisico rimaneva perplesso e spesso evitava di dare giudizi. Nel 1894, ospite del Richet a Ile Roubaud, presenziò alle sedute tenute con Eusapia Palladino e ammise che quanto aveva visto doveva essere genuino, ma l’anno dopo, a Cambridge, bastò un gesto inconscio della medium per fargli credere che elle avesse sempre ricorso a “un imbroglio sistematico dal principio alla fine”. Più tardi si ricredette.

L’importanza della sua attività è da ricercarsi soprattutto nell’ultima sua opera pubblicata postuma: La personalità umana e la sua sopravvivenza alla morte corporea – 1903, nella quale creò un primo sistema capace di dare una spiegazione del paranormale conciliandolo con la normalità. Egli considerò la personalità umana come divisa in due zone da una “soglia” (in latino limen): la zona al di sotto di questo limen, o Io subliminale, è inconscia, ma vastissima; quella al di sopra, o Io sopraliminale, è cosciente ma relativamente ristretta. Il Myers paragona queste due zone allo spettro solare, di cui solo una parte è visibile, e corrisponderebbe all’Io sopraliminale, mentre, ai due lati di essa, i raggi infrarossi e quelli ultravioletti, corrispondenti all’Io subliminale, rimangono invisibili. L’Io sopraliminale organizza la realtà secondo le forme razionali del pensiero cosciente e la inquadra nello spazio e nel tempo: ha dunque conoscenze chiare e consapevoli, ma la parte di realtà che riesce ad entrare nella sua zona è minima. L’Io subliminale, invece, è pura attività psichica, a diretto contatto con la realtà universale, indipendente dallo spazio e dal tempo, operante in un modo per noi impensabile appunto perché rimane al di qua e al di là del pensiero. I compiti dell’Io subliminale sono, da un lato, quelli di sovrintendere alle funzioni vitali; dall’altro quelli di aderire continuamente alle verità della realtà universale costituendo la base delle attività religiose, filosofiche, artistiche e scientifiche in quanto creatrici, e la fonte a cui attinge intuitivamente il genio. L’Io subliminale, in quanto sostanzialmente creatore dell’organismo vivente, ha la possibilità di agire sul mondo fisico. Tuttavia le sue facoltà vanno molto al di là dei limiti del mondo fisico mirando alla conoscenza di una realtà spirituale; e, poiché nella vita umana tali facoltà rimangono in massima parte segrete e, almeno apparentemente, inespresse, bisogna ipotizzare che esse sopravvivano alla morte corporea per affrontare una vita più completa e più vasta.

 

NESTLER Vincenzo (n. 1912)

Matematico e docente di parapsicologia presso la facoltà di scienze psichiche e psicologiche dell’Accademia Tiberina. E’ giunto alla parapsicologia attraverso le matematiche e ha esordito in questo campo di studi, con un intervento sulla quarta dimensione, durante il Primo Convegno Nazionale della SIM, poi SIP, con la quale ha collaborato fino al 1963. I suoi interessi si volgono in particolare alla telepatia, ai fenomeni di Poltergeist, alle mantiche e all’astrologia, sulle quali ultime ha condotto studi statistici.

Opere principali: La telepatia – 1974-75; le dispense “Introduzione allo studio della telepatia” e “Introduzione allo studio dei fenomeni di Poltergeist”.

 

OCHOROWICZ Julian (1850 – 1917)

Metapsichista polacco, tra i più noti nel periodo a cavallo dei due secoli. Laureatosi in filosofia, insegnò per sei anni a Lwow. Nel 1881 andò a Parigi per seguire studi di psicologia e, col dott. Voisin, cominciò a praticare cure ipnotiche di malattie nervose, con notevole successo. In questo periodo credette di poter distinguere la magnetizzazione dall’ipnotismo: nella magnetizzazione vi sarebbe stato l’effettivo passaggio di un fluido dal magnetizzatore al soggetto, secondo la teoria degli antichi magnetizzatori; nell’ipnotismo, invece, era esclusa la presenza di fluidi secondo la tesi del Braid. Solo col magnetismo vero e proprio si sarebbero potuti ottenere fenomeni di tipo superiore, come la reazione del soggetto al pensiero del magnetizzatore, la chiaroveggenza e così via; i fenomeni dell’ipnotismo si limitavano invece alla semplice obbedienza del soggetto ai comandi dell’ipnotizzatore. Con questa teoria, che venne poi considerata errata, ma è stata ripresa in anni recenti, egli cercava di spiegare le differenze, talora profonde, che si riscontravano negli stati ipnotici.

Anche la suggestione mentale, come si diceva allora, ossia la telepatia, era da lui spiegata con l’emissione di un’energia da parte dell’agente, la quale avrebbe destato nel percipiente un pensiero corrispondente: fra il 1885 e il 1887 dimostrò la possibilità di ipnotizzare a distanza per suggestione mentale. Solo dopo il 1890 cominciò ad occuparsi di fenomeni medianici, in particolare quando un suo amico lo indusse, nel 1892, ad assistere ai fenomeni di Eusapia Palladino, giungendo alla conclusione che i fenomeni erano reali e genuini.

Con particolare impegno cercò di dare una spiegazione ai fenomeni di psicocinesi o telecinesi ipotizzando che l’energia cerebrale emessa potesse giungere a un certo grado di materializzazione creando delle formazioni ideoplastiche alla cui base vi sarebbe stato l’ectoplasma. Già sperimentando con Eusapia aveva notato che dalle dita della medium, quando ella spostava o faceva levitare piccoli oggetti, uscivano dei sottili filamenti, dapprima creduti capelli e poi da lui dimostrati di origine ectoplasmica. Di qui giunse ad ipotizzare la formazione di quelli che chiamò raggi rigidi, proiezioni materializzate che permettevano al medium di agire a distanza sugli oggetti. Egualmente suppose che raggi di altra natura, da lui chiamati raggi X, emanati dalle mani del medium, provocassero alcuni fenomeni fotografici, in particolare quelli detti di scoto grafia. Oggi i raggi rigidi e i raggi X sono considerati inesistenti come tali, forme assunte, per suggerimento dello stesso sperimentatore, da una forma di energia ancora ignota e a cui si dà genericamente il nome di energia psi. Dal 1908 al 1909 sperimentò con la medium polacca Stanislawa Tomczyk cercando di educarne le facoltà fino a farle ripetere a comando dati fenomeni. Questa pratica fu seguita poi da altri sperimentatori, sebbene oggi venga sconsigliata da molti perché, data la tendenza dei medium ad adeguarsi ai desideri e alle supposizioni degli studiosi, si corre il rischio di ottenere fenomeni artificiali, che si ripetono regolarmente con il medium studiato, ma danno risultati addirittura opposti con altri. L’opera sua più nota, da lui scritta in francese, è “La suggestione mentale” – 1897. Altre opere furono scritte in polacco e rimasero poco note fuori della sua patria. Le più importanti fra esse furono: Fenomeni medianici – 1913 e Psicologia e medicina – 1916.

 

OSIS Karlis (n. 1917)

Parapsicologo americano di origine lettone, laureato in psicologia all’università di Monaco, direttore di ricerca della Parapsychology Foundation di New York e della Società Americana per la Ricerca Psichica. Si interessa soprattutto alla percezione extrasensoriale, alla medianità, ai fenomeni spontanei di telepatia, chiaroveggenza, Poltergeist. Ha sperimentato per sei anni nel Duke Parapsychology Laboratory indagando sulle relazioni tra ESP e psicocinesi, sugli eventuali effetti della distanza nei fenomeni ESP, sulla precognizione e sui rapporti telepatici fra l’uomo e gli animali: importanti le sue esperienze sui gatti, che egli riusciva ad influenzare in modo da farli mangiare nell’una o nell’altra di due scodelle poste al termine di un corridoio. Nel 1959-60 condusse una famosa inchiesta tra medici e infermieri per raccogliere testimonianze sulle visioni dei morenti: potè così accertare che, su circa 6500 casi, la grande maggioranza si riferiva a pazienti le cui visioni non potevano essere state provocate né da farmaci né da delirio febbrile; che queste visioni erano indipendenti dalla personalità e dalla cultura dei soggetti; che in gran parte queste visioni si riferivano a fantasmi di congiunti deceduti. Ne derivò la monografia “Osservazioni di medici e infermieri al letto di morte” – 1961.

 

OSTY Eugéne (1874 – 1938)

Forse il più acuto studioso dei fenomeni parapsichici nel primo trentennio del nostro secolo. Laureato in medicina, cominciò ad esercitare a 27 anni in una cittadina del Berry. Nel 1909 assistette allo spettacolo pubblico dato da una sensitiva che leggeva nel pensiero e faceva esami chiromantici, e rimase convinto della genuinità dei fenomeni.

Partito così da un’indagine sulla chiromanzia, che studiò attentamente, raggiunse la convinzione che tra i segni della mano e il destino e il carattere degli interessati non esisteva alcuna relazione, cosa che però, ancora oggi, è molto contestata, e ipotizzò che il chiromante si valesse dell’esame della mano solo come pratica per mettersi in uno stato di lucidità intuitiva che gli avrebbe permesso di percepire direttamente ciò che rivelava. Si delineava così quella che sarebbe stata la sua teoria dell’appoggio. Deciso ad approfondire lo studio di questa lucidità, consultò le indovine e le cartomanti più note e conobbe così buona parte di quel mondo che dispensa il mistero a Parigi. La maggior parte dei soggetti da lui avvicinati gli diedero prove indiscutibili delle loro facoltà. Dopo due anni di ricerche, ne pubblicò i risultati in un’ operetta, “Lucidità e intuizione – 1913 “, che suscitò molto interesse tra gli studiosi di metapsichica. Durante la prima guerra mondiale, Osty fu medico militare; in seguito entrò a far parte del Comitato dell’Institut Métapsychique International fondato l’11 aprile 1919. Nel 1922 pubblicava la sua opera più importante: La conoscenza sopranormale, in cui dava relazione di dodici anni di studi ed esperienze. Nel 1924, dopo la morte del Geley, direttore dell’Istituto, Charles Richet, che ne era presidente onorario, ne affidò a lui la direzione. Osty accettò e, per potersi dedicare completamente agli studi psichici, abbandonò la professione di medico.

Osty si occupò soprattutto dei fenomeni soggettivi: telepatia, chiaroveggenza, retrocognizione, precognizione, e si può dire che il panorama di questa fenomenologia fino agli anni trenta porti il suo nome. Fu lui a riconoscere e distinguere nettamente nella telepatia la possibilità di due fenomeni molto diversi: la percezione di un pensiero selezionato, quando l’agente pensa volontariamente e coscientemente a ciò che trasmette, e quella di un pensiero non selezionato, quando il percipiente sembra penetrare per chiaroveggenza nell’agente e percepire in lui pensieri e ricordi a cui egli, in quel momento, non pensa. Non giunse ad affermare che si potesse ridurre tutti i fenomeni psichici a telepatia, ma sostenne la necessità di essere estremamente guardinghi nell’interpretazione dei fenomeni.

Sperimentando col Forthuny, ideò, nel 1926, il famoso esperimento di precognizione a sedia vuota. Con la signora Khal studiò il rarissimo fenomeno della estrinsecazione dermografica del messaggio telepatico. Nella chiaroveggenza tattile notò che l’oggetto induttore non poteva inserirsi attivamente nel vivo del fenomeno chiaroveggente come fornitore di notizie perché per lo più non era stato presente al fatto che si voleva conoscere. Ne trasse la teoria che considerava l’induttore come un semplice appoggio. Fu l’Osty a mettere chiaramente in rilievo il fenomeno della drammatizzazione , col quale il medium, sulla base di conoscenze telepatico-chiaroveggenti, crea personalità spiritiche o ha visioni simboliche. Lo spiritismo ricevette da lui i colpi più duri ma anche i più leali. Negli ultimi anni si occupò anche di fenomeni fisici sperimentando con il medium polacco Guzik e con l’austriaco Rudi Schneider e valendosi dei metodi più moderni di allora. Appunto con lo Schneider, fra il 1931 e il 1932, operando insieme al figlio Marcel, ingegnere, scoprì che quando il soggetto produceva un fenomeno di telecinesi, proiettava verso l’oggetto che doveva essere mosso, una sostanza invisibile capace di assorbire per circa il 30% i raggi infrarossi.

Altre opere: Il senso della vita umana – 1917; I poteri sconosciuti dello spirito sulla materia – 1932 in collaborazione col figlio Marcel; Telepatia – 1934.

 

OWEN Robert Dale (1801 – 1875)

Figlio del sociologo e socialista inglese Robert Owen (1771 – 1858), per alcuni anni seguì le orme paterne. Nel 1853 fu incaricato di affari e poi Ministro americano presso la Corte di Napoli, dove rimase fino al 1858. Là conobbe il celebre medium D. D. Home, che lo convinse della realtà dei fenomeni spiritici, da lui considerati fino ad allora molto scetticamente, sebbene suo padre ne fosse entusiasta. Da quel momento si dedicò allo studio del paranormale, deciso a risolvere il problema della sopravvivenza. Non fu uno sperimentatore ma piuttosto un tenace raccoglitore di casistica: può essere considerato il caposcuola di quella corrente di studi che vide nella casistica il fondamentale approccio al paranormale, e ne stabilì le regole, considerate scientifiche, dell’analisi comparata dei casi, e della convergenza delle prove: le stesse che furono poi sostenute e divulgate dal nostro Bozzano. Sostenne fino alla morte la causa spiritista facendosi difensore di medium “smascherati”, come Holmes.

Lasciò due opere molto importanti per chi voglia capire il clima spirituale che guidava le ricerche fra il 1860 e il 1870: Passi sui confini di un altro mondo – 1860 e Terra contesa fra questo mondo e il mondo futuro – 1870.

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